lunedì 30 novembre 2009

incontro 30 Novembre Cohousing Solidaria

Report di Roberta Rizzati
Incontro organizzato da Roberta Rendina dell'associaz. E'co-housing di Bologna e referente del cohousing di Monzuno (Bo) presenti: oltra a noi di Ferrara (Roberta, Giuliana, Caterina ), Roberta e Massimo di E co-housing di Bologna, Daniele in rappresentanza dell'associazione di Faenza, due tecnici, architetti, che collaborano con Roberta: Alessandro e Claudio..poi si sono aggiunti altri, durante la riunione, penso amici o membri dell'associazione di Bologna e di Faenza. O.D.G . : preparare una bozza di documento, non più di una pagina circa, per l'Assessore Regionale Muzzarelli in vista di un bando regionale che inserisca il cohousing nelle agevolazioni che il bando predisporrà per le politiche abitative. Roberta Rendina ha raccontato dell'incontro con l'assessore regionale Muzzarelli e con i tecnici regionali delle Politiche Abitative. In sintesi 'Assessore pensa di emanare un bando, probabilmente a Gennaio, (i tempi sono brevi perchè ci sarnno le elezioni regionali a primavera) rivolto a cooperative per la costruzione o il restauro di abitazioni a Proprietà indivisa , e vorrebbe inserire il tema del cohousing all'interno del bando. Poichè l'incontro era a carattere preliminare, di fatto Roberta non sapeva specificare con sicurezza se il discorso circa la proprietà indivisa era indispensabile, ma dalla discussione con i tecnici e con chi conosce meglio le procedure regionali emergeva che questo tipo di cooperative
garantisce meglio la continuità del progetto, ha maggiori agevolazioni fiscali e in definitiva è probabilmente quello il tipo di referente a cui il bando si rivolgerà. Anche noi potremmo costituirci come cooperativa di questo tipo, oppure rivolgerci a cooperative già esistenti.

Non si sa che tipo di agevolazioni verrano erogate. contributi a fondo perduto? in che misura? Mutui agevolati? abitazioni già costruite da cooperative a proprietà indivisa, messe a disposizione a prezzi bassi o mooolto bassi? ( queste abitazioni prevedono già spazi comuni da gestire in comune..)
In che termini verrà inserito il discorso relativo al cohousing è restato ancora non precisato. Difficilmente sarà un canale esclusivo, il bando dovrebbe rivolgersi anche ad altri soggetti sociali. Potrebbe trattarsi di un canale preferenziale, oppure le famiglie associate in cohousing potrebbero essere considerate "housing sociale", il che significa grosso modo che rientrerebbero in una categoria agevolata, cosa che allo stato attuale della normativa non è ancora in vigore, ( il cohousing è troppo nuovo per essere previsto). . ( N.B. housing sociale è un terminologia tecnica diversa dal cohousing sociale ).

In relazione al documento da scrivere per l'Assessore --- Roberta Rendina prepapara una bozza, sulla base della discussione che abbiamo fatto ( che troverete più sotto) che invierà ai presenti alla riunione per la revisione e stesura definitiva .(quando arriva ve la passiamo) ---Ci sarà poi un altro incontro con l'Assessore entro il 20 Dicembre, per la consegna del documento, incontro a cui parteciperà un delegato da ogni città ( al momento solo Ferrara, Bologna, Faenza) QUALCUNO SI PREPARI PER ANDARE A QUESTO INCONTRO ( io penso che non sarò
a Ferrara per quella data)

La discussione per la stesura del documento-lettera per l'Assessore.
--1. una breve presentazione che definisca il cohousing: su questo abbiamo detto che due sono le caratteristiche essenziali delle famiglie associate in cohousing, : principi di solidarietà ( tipo aiuto reciproco per migliorare la relazione tra tempi di lavoro e tempi di vita...ecc... ecc..) e sostenibilità ambientale. Abbiamo inoltre ricordato un principio di inter -generazione, per creare migliori sinergie tra famiglia diverse che mettono a disposizione diverse risorse. Abbiamo detto di restare sul generico per poter accogliere tutte le diverse esigenze delle varie associazioni già costituite o in via di costituzione.
---2 si è detto di richiedere che il cohousing venga considerato "housing sociale" o detto con parole semplici che rientri nella categoria dei soggetti sociali che "meritano" le agevolazioni.
--3. Se diventiamo una categoria sociale, dobbiamo avere qualcosa che certifichi il nostro status. Ci siamo chiesti come si "certifica" che le famiglie associate in cohousing hanno davvero questi principi di solidarietà e sostenibilità?. Bisogna quanto meno avere un'associazione, uno statuto, un'attività.... Ma , ci siamo detti, il bando, si rivolgerà probabilmente a famiglie associate in cohousing anche dopo l'emissione del bando stesso, cioè nel periodo che intercorre tra l'emissione del bando e la presentazione delle domande.(in questo caso le famiglie si costituiscono ad hoc, e non faranno poi un vero cohousing, ma un normale condominio) Qualcuno ha proposto di fare specifica richiesta all'Assessore di limitare l'offerta verso il cohousing alle associazioni già esistenti al momento dell'uscita del bando Ma si è detto anche che molte città non hanno ancora associazioni costituite, e questo escluderebbe la maggior parte delle città regionali, quindi abbiamo pensato di richiedere comunque un canale di preferenza per le associazioni già esistenti, e tra quelle già esistenti di valutare la durata dell'associazione perchè l'avere costruito un percorso in comune, l'avere uno statuto che definisce principi ed obiettivi..l'avere fatto esperienza
con un facilatore ecc, sono requisiti utili/ necessari a definire il "soggetto aspirante cohouser".
3. qualcuno ha proposto di aprire un canale di sperimentazione, per monitorare e seguire le effettive ricadute e gli sviluppi di questa nuova formula dell'abitare qualcosa forse come un
Osservatorio
.. 4. E' stato suggerito a Roberta di incontrare il tecnico regionale responsabile dei procedimenti relativi ai bandi per capire meglio i dubbi e capire meglio cosa e come proporre nella lettera, cosa e come si aspetta da noi l'assessore.

Conclusione personale . è stato un incontro molto interessante, siamo in una fase in cui partecipiamo alla definizione di una categoria sociale nuova, stiamo cercando, nel nostro piccolo.. di far nascere un soggetto nuovo... quindi c'è ancora una certa confusione creativa.. ma è importante mantenere queste relazioni regionali..non solo per sentirci dentro un processo sociale più grande del nostro piccolo cerchio ma anche perchè si incontrano persone belle e animate da quei principi verso cui tendiamo..Anche il centro che ci ha ospitato è un luogo delizioso, non mi
ricordo il nome, c'è un ristorantino vegetariano ..credo, e un'atmosfera molto accogliente. Il presidente del centro è un membro dell'associazione di Faenza... si fa rete.. ciao Roberta

giovedì 26 novembre 2009

Conservare le patate

Qualcuno mi chiedeva di scrivere due righe sulla conservazione delle patate - che, ahimé, quest'anno non ho coltivato.

Per chi ha la fortuna di possedere un orto, scriverei: chi ben comincia..Infatti, scegliere da subito varietà tardive o semi-tardive è essenziale. Le varietà usate per produrre patate novelle si conservano poco, entro dicembre dovete mangiarle. Prima di stoccarle, lasciatele seccare 2-3 gg al sole e, soprattutto, non lavatele! togliete i tuberi un po' danneggiati, tagliati, colpiti da malattie e consumateli subito.

L'importante è stoccarle in ambienti freschi, al riparo dalla luce, dalle gelate e dell'umidità. Ricordate che sono luce e temperatura a provocare la formazione e la crescita dei germogli. Ed è li che van a finire le sostanze nutritive del tubero! Mettetele quindi in casse di legno o di plastica o direttamente sul pavimento, se avete una cantina non umida. Chi deve conservarne molte usa sabbia ben asciiutta o silos.

Se si formano i germogli, toglieteli a mano regolarmente e prima di cuocere eliminate la polpa alla base. Molto dipenderà, come detto, dalla varietà che acquistate.

Piccoli trucchi per inibire o comunque ritardare la germinazione: polverizzare del carbone di legna polverizzato sui tuberi; se li conservate in un luogo piccolo e chiuso ponete accanto una cassa di mele. L'etilene rilasciato dai frutti possiede proprietà anti-germinative, così come (attenzione!) fa maturare kiwi e cachi

Spero di essere stata utile,
Anna&Ipa

domenica 22 novembre 2009

"Terra delle spontanee" - I TOPINAMBOUR (di Annalisa Malerba)

Perché prenderci il tempo di pulirli e prepararli?
Si possono consumare crudi, come fossero ravanelli, ma anche grattugiarli in un' insalata o passarli in padella, al forno..perfino friggerli come chips! Il sapore di carciofo, se lo mangiate a occhi chiusi, vi ingannerà.
Consumati durante il pasto, fan aumentare il senso di sazietà!
A chi interessa preparerò due righe sui benefici effetti del topinambour sulla nostra salute. Intanto, come vi avevo anticipato a voce,: contiene inulina e oligofruttosio, due sostanze che lo rendono adatto al consumo da parte dei diabetici e che sono prebiotici, contribuiscono cioè alla buona salute intestinale andando a nutrire i preziosi batteri che abitano la nostra pancia.
Purtroppo si conservano solo qualche giorno. O per fortuna, così siamo costretti a consumarli freschi! In tal modo il tempo e i trasporti avranno meno occasione di farci perdere nutrienti preziosi.
Se conservato, ahimé, il topinambour si secca rapidamente. Meglio infilarlo in un sacco di plastica nel cassetto della verdura del frigo, durerà anche una settimana. Io ve lo do già un pochino pulito, è un tubero zozzone quanto all'imbellettarsi di terra ma vi assicuro che è delizioso. C'è che preferisce sbucciarlo, io consiglio sempre, come per le carote, di armarsi di pazienza e di spazzolino, van bene anche quelli da denti. Si ossida rapidamente, come patate e carciofi – vi consiglio di immergerlo in acqua acidulata con aceto o col limone, dal gusto più tenue.

Come cuocerlo?
In qualsiasi modo! In acqua bollente salata per venti minuti – o ancora meglio con acqua mista a vino bianco salato; io adoro la pentola a pressione. Ancora, potete cuocerlo a vapore o in padella, come le patate. La cottura al vapore è la migliore per apprezzare l'aroma delicato e zuccherino, con una nota d'amaro che ricorda molto il fondo del carciofo. Potete infatti usarlo come sostituto tanto delle patate, quanto appunto dei fondi di carciofo.
Degustato in insalata, freddo di davanzale e grattugiato fine, è ottimo cosparso di vinaigrette – emulsione di olio, sale, pepe, succo di limone o aceto, senape se siete golosi. Non esitate ad accenturarne la nota di nocciole cospargendolo di olio di nocciola (per i fortunati! Io devo scoprire come autoprodurlo! Mi insegnate?) oppure nocciole tostate, sbucciate e finemente affettate.
Si accontenta di un buon olio d'oliva, prezzemolo e scalogno come condimento, ma vi consiglio di usarlo come base per deliziosi risotti, purée, gratin o flan. E' un ottimo contorno e sa valorizzare piatti delicati.

Segreto segretone: si può prepararne anche un dolce! Dovete cuocerlo al cartoccio e guarnirlo con frutta secca e spezie – io consiglio vaniglia, cannella o anice.
Se dovete surgelarlo ( e ci sarebbe da discutere su surgelazione e decrescita, lo so..) vi consiglio di farlo dopo cottura.

NOTA PER CHI HA BAMBINI IN CASA:
Da neomamma e da amante dell'alcool per cucinare, mi permetto di ricordarvi che è meglio non usare vino o superalcolici, nemmeno in preparazioni che ne prevedono l'evaporazione: rischiamo di abituare i piccoli al profumo. Per saperne di più
http://www.verbraucherzentrale.it/43v377d12928.html
Io personalmente adoro anche solo sfumare con un buon bicchiere, ma per qualche anno..terrò pentole separate ^_^

"Terra delle spontanee" - LA NESPOLA (di Annalisa Malerba)

Attenzione! I nostri sono frutti del Mespilus germanica e non del Eriobotrya japonica, come le nespole arancioni che riempiono i nostri supermercati in ogni stagione.
La nespola si consuma cruda quando la polpa è avvizzita. Da dura e astringente diviene tenera e zuccherina dopo avvizzimento, tanto che alcuni attendono le prime gelate e poi le raccolgono e stratificano con paglia. Bisogna tenere conto che la pratica dell'ammezzimento richiede tassi di umidità atmosferica inferiori ai nostri, sigh! Via via che matura, vedrete la buccia color cuoio farsi marrone scuro.

Attenzione I 5 semi all'interno contengono acido cianidrico, non bisogna masticarli.
Si usa la polpa per farne una deliziosa pasta con zucchero e cannella, gelatine, marmellate o uno sciroppo leggermente alcolico.
Proprietà medicinali: è un ottimo astringente e si usa per le diarree di stagione. E' utile , in generale, per i disordini intestinali.

Confettura di nespole
Sbucciare le nespole e privarle dei semi. Mettere in pentola con metà peso di zucchero e con un po' di succo di limone, che servirà come esaltatore del gusto oltre che come antisettico. Non do dosi precise perché ognuno deve regolarsi sul proprio gusto. Far asciugare a fuoco molto dolce e invasare.

Pasta di nespole
Si procede come per la confettura, ma lo zucchero viene portato a ¾ del peso delle nespole e al limone si aggungono la sua buccia e un po' di cannella. Il fuoco dev'essere veramente minimo per asciugare lentamente il tutto-quasi un'essiccazione.

"Terra delle spontanee" - IL CACO (di Annalisa Malerba)

Ricco di zuccheri, vit. C e vit. A, e pectina, il famoso addensante per marmellate, si consuma quando è sovra-maturo, cioè già avvizzito. E' solo in questo momento che l'asprezza, dovuta ai tannini, lascia posto al delizioso gusto. Peccato che il caco diventi antiestetico, si disegnano sottili linee nere sulla buccia via via traslucida e diventa molle molle.
E' gustoso quanto fragile, il trasporto non è il suo forte!
Esistono varietà più recenti, meno ricche in tannini, palatabili anche a frutto ancora sodo, ma le nostre piante sono quelle dei nonni, selezionate per le caratteristiche organolettiche e non per il trasporto.
Conserviamolo qualche giorno nel cassetto della frutta se è maturo al punto giusto, massimo due giorni se è avvizzito e tende a spaccarsi. Io ve lo propongo ancora a prova di..bicicletta! tenetelo a temperatura ambiente, in un cestino con un paio di mele, e via via i tannini lasceranno il posto a zuccheri e pectina - guardate la polpa in trasparenza, non sembra una gelatina quando giunge a maturazione completa?
Consumatelo privato della calotta o tagliato in due e degustate la polpa dolce e succosa con un cucchiaino. Fa impazzire se tenete lì accanto un bicchiere di buon vino bianco in cui intingere il cucchiaino! Chi non ama la leggera nota astringente della buccia la può togliere – in questo caso, qualche ora in frigo facilita l'operazione, ma è perfettamente edibile.
Ridotto in purea, il caco regala deliziosi sorbetti e mousses o composte speziate. In India si prepara un chutney con cipolla, timo, alloro e zucchero o ancora una salsa con yogurt, menta e sesamo. In Giappone, specie a Capodanno, si preparano in tempura (leggeri bigné fritti) e proprio qualche giorno fa ho letto una preparazione simile: http://www.veganblog.it/2009/11/17/frittelline-di-cachi/

giovedì 19 novembre 2009

Terra delle Spontanee, ovvero il consumatore-produttore ovvero VENITE SABATO 21 ALLA DISTRIBUZIONE E VEDRETE

Ciao a tutti spero di esser riuscita a mettere insieme un subject che vi abbia suggerito di aprire il messaggio. Nei giorni scorsi ho scambiato alcuni messaggi con Annalisa Malerba che molti hanno avuto occasione di conoscere durante la prima bella serata a casa di Rosa sulle erbe spontanee. Anna oltre che tenere belle serate, insieme a Giuliano, Ipazia, sua mamma e alcune altre persone ha un terreno e anima un'associazione, Terra delle spontanee.
Coltiva e raccoglie anche alcuni ortaggi e frutti che porterebbe al GAS, Topinambour di tre diverse varietà, nespole e cachi.
E già così la cosa sarebbe bella, in più Anna verrà personalmente sabato per conoscere le persone e portare i prodotti. I prodotti però non saranno nel listino e non avranno un prezzo, ognuno prenderà quel che desidera, lo mangerà e darà un valore sotto forma di offerta libera all'associazione.

E' una cosa un po' diversa dal solito, è però una prima forma di coinvolgimento che accorcia ulteriormente la distanza tra produttore e consumatore.

Se qualcuno che magari questa settimana non ha fatto l'ordine vuole venire lo stesso, è ovviamente benvenuto.

lunedì 16 novembre 2009

Torta di zucca del Salarino

Vi scrivo la ricetta della torta di zucca che mi aveva dato la Roberta del Salarino, Azienda biodinamica di Migliarino:


300g zucca cotta a vapore (o al forno)
150g zucchero di canna (anche meno)
100g farina
90g olio di oliva
2 uova
buccia di un limone
1/2 bustina cremor tataro
pinoli


Tritare la buccia di limone con lo zucchero e tenerne da parte due cucchiai. Mescolare il resto con la zucca cotta, l'olio, le uova, poi la farina e il lievito. Versare l'impasto in uno stampo, guarnire con il trito tenuto da parte ed i pinoli. Mettere in forno già caldo a 180° per 45 minuti( dipende dal forno che abbiamo, nel mio 25-30 sono suff). Ciao!

(postata da Antonella Occhi)